Emilio Isgrò al Teatro Romano Brescia, ospita la prima di Didone Adonais Domine, uno dei drammi scritti da Isgrò.
Lo spettacolo Didone Adonàis Dòmine, (Emilio Isgrò Teatro Romano Brescia) inserito nel più ampio progetto Isgrò cancella Brixia,
è un progetto ambizioso che vede il testo di Emilio Isgrò,
con la regia di Giorgio Sangati e l’interpretazione di Sandra Toffolatti: uno spettacolo innovativo,
realizzato al Teatro romano dell’area archeologica della Brescia antica, che farà viaggiare nel tempo gli spettatori!
Lo spettacolo andrà in scena 22, 23, 24 giugno e 1, 2, 3 luglio, alle ore 21.45.
Nuovo ed entusiasmante progetto, con Didone Adonàis Domine Fondazione Brescia Musei e Centro Teatrale Bresciano portano in scena in uno dei luoghi più suggestivi della Brescia antica il teatro di Emilio Isgrò, tra i più grandi protagonisti dell’arte contemporanea.
Didone Adonàis Dòmine, la nuova produzione di Fondazione Brescia Musei realizzata con Centro Teatrale Bresciano,
è lo spettacolo che si inserisce e inaugura il nuovo e inedito progetto espositivo di Emilio Isgrò, tra i grandi protagonisti dell’arte contemporanea, Isgrò cancella Brixia, progettato per Brescia da Fondazione Brescia Musei, che coinvolgerà Brixia. Parco archeologico di Brescia romana e il Museo di Santa Giulia dal 23 giugno all’8 gennaio 2023.
A distanza di 36 anni il testo di Emilio Isgrò è di nuovo in scena: allora in un teatro in costruzione, il Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto,
oggi all’interno dei resti di un gioiello millenario come il teatro romano di Brescia.
In un certo senso si tratta di un ritorno a casa perché Isgrò aveva scritto Didone per Sandro Sequi, all’epoca al Centro Teatrale Bresciano.
teatro romano brescia
Passato e presente, contemporaneo e classico in dialogo continuo, sovrapposti e sovrapponibili proprio come nelle opere visive dell’artista.
Il testo di Isgrò, rigorosamente in versi (in netto anticipo sulle tendenze drammaturgiche degli ultimi anni), si presenta come una vera e propria partitura musicale:
tra solista e coro si instaura un contatto scenico fatto di rapporti ritmici e vocali.
La voce di Didone oscilla vertiginosamente tra il delirio, la salmodia, l’arringa, l’implorazione e il canto a cui fa da contrappunto il controcanto delle carte in un gioco armonico sorprendente.
La disperazione si mescola con l’ironia, la tragedia con la parodia ed è difficile intrappolare l’opera in un genere preciso (come accade a tutti i testi che restituiscono la vita).
—————————
????Scheda Art Spettacoli