Ieri hanno pubblicato la notizia che è morto Augusto Odone divenuto famoso, in tutto il mondo, per aver creato “l’olio di Lorenzo” ossia una miscela a base di olio di oliva e di colza utile a contrastare gli effetti devastanti della adrenoleucodistrofia malattia diagnostica al figlio, Lorenzo appunto, all’età di sei anni e che, secondo i pareri dei medici, lo avrebbe portato alla morte nel giro di poco tempo.
I genitori di Lorenzo, Augusto e Michaela, decidono di non arrendersi e si impegnano talmente tanto nella ricerca di un qualche rimedio da divenire degli esperti mondiali dell’adrenoleucodistrofia; la loro tenacia verrà premiata anni dopo con la creazione dell’olio di Lorenzo che si rivela, tuttora, utile a contrastare l’avanzata della malattia ma non ha rimediare i gravi danni che la stessa aveva causato al loro bambino.
A questa vicenda Hollywood gli ha dedicato un film, “L’olio di Lorenzo” che vede la partecipazione di due mostri sacri del cinema internazionale: Nick Nolte, nei panni di Augusto, e Susan Sarandon, nei panni della madre Michaela, ruolo che gli è valso la nomination come “miglior attrice protagonista” sia ai Golden Globe che agli Oscar del 1993.
A questo film assegno 5 su 5 la storia e l’interpretazione dei protagonisti principali è, praticamente, perfetta; nonostante alcune scene possano essere definite “forti” ritengo che “L’olio di Lorenzo” rappresenti un faro di speranza per tutte quelle persone, e purtroppo ce ne sono molte, che nella vita ricevono una sentenza senza appello dai medici.
Per la cronaca Lorenzo Odone è morto all’età di 30 anni e non per le conseguenze dell’adrenoleucodistrofia ma a causa di una polmonite.