LEI E LUI
regia Vittorio Borsari
con Isabella Picchioni e Daniele Pitari
sabato 7 e domenica 8 dicembre 2013 ore 21:00
Isolacasateatro – via Jacopo dal Verme 16, Milano
ingresso con tessera Amici di Isolacasateatro (€ 3) + contributo artistico (€ 7)
Dopo il successo dell’inaugurazione della stagione, che ha visto i primi due appuntamenti in cartellone ottenere ottimi riscontri da parte del pubblico, Isolacasateatro riapre in occasione del weekend di Sant’Ambrogio proponendo una pièce brillante sull’amore e le relazioni di coppia.
La storia si ispira alla commedia americana JACK E JILL di Jane Martin ed è strutturata in una serie di quadri che mostrano i protagonisti durante l’intero arco della loro vita insieme: a scandire le scene sono gli sketches dei due, che si confrontano in una sorta di ring rettangolare – due stanze, due divani – affrontando tutte le situazioni tipiche di ogni rapporto sentimentale.
Il primo incontro, la prima volta a casa di lei, il primo litigio, la convivenza, il matrimonio, la difficile vita coniugale… Come in un mosaico, l’immagine completa di questo amore è chiara e nitida soltanto alla fine: la prima e l’ultima scena, come l’inizio e la fine di un cerchio, sono i due anelli che tengono insieme la parabola di un amore cresciuto, distrutto e ricostruito nell’arco di dieci anni. Un inizio e una fine che rimangono quasi indistinguibili, come se metaforicamente tenessero insieme una vita intera e come se un amore iniziasse e finisse ogni singolo giorno, per poi ricominciare il giorno successivo.
In un susseguirsi tragicomico da commedia americana, negli occhi dello spettatore fioriscono le tipiche e insolubili domande riguardo il nostro stare insieme, come maschio e femmina, nell’universo caotico delle relazioni che caratterizza il nostro tempo. Cosa significa stare con un altro? La famiglia è ancora un concetto realmente presente e concreto nelle vite di coppia dei nostri anni? O siamo agli albori di una nuova epoca, in cui l’amore come gelosa possessione dell’altro è davvero tramontato lasciando spazio ad una reale autoaffermazione delle due metà della mela?