TEATRO LITTA
Il primo lavoro di Amos Kamil ispirato ad una situazione reale attorno alla quale lo scrittore ha creato questo incontro tra due ebrei che hanno vissuto il tremendo periodo della seconda guerra mondiale e lo sterminio in modi completamente differenti, l’uno fuggendo in Palestina e in America e l’altro fuggendo nelle masse tedesche, confondendosi appunto con … il nemico.
Entrambi sin sono salvati sull’orlo della fossa, uno continua a fare il “venditore di sigari”, ebreo ma tedesco, l’altro difende lo stato ebraico in Palestina ma “dite le preghiere, rispettate il sabato ?”.
Che vuol dire dunque essere ebreo oggi, essere in un luogo o vivere una condizione?
L’ebreo fuggitivo se ne va, l’ebreo che non se ne è mai andato mette fazzoletto in testa, dice una preghiera e poi … si soffia il naso e mette sul piatto un LP del Concerto per violino di Mendelsshon
Lo spettacolo à presentato nella traduzione di FlaviaTolnay con la collaborazione di Alberto Oliva che ne ha curato la regia con la assistente alla regia: Francesca Prete.
Due straordinari interpreti sono Gaetano Callegaro e Francesco Paolo Cosenza che si calano con misura nei due amici nemici che si confrontano, con un gusto teatrale che fa veremente tornare al grande teatro come dovrebbe essere sempre quello che passa sul palcoscenico, se fosse sempre così non ci sarebbe da meravigliarsi se il pubblico al ternime della rappresentazione vigevanese sia stato così entusiasta da decretare questo come “uno dei migliori spettacoli visti”
Completano la compagni: scene e costumi: Francesca Pedrotti – disegno luci: Fulvio Melli – realizzazione scene: Ahmad Shalabi – datore luci: Marco Meola – direttore di produzione: Antonella Ferrari.