TEATRO MANZONI – MILANO
La messinscena non prende spunto dal mitico film di Blake Edwards con Audrey Hepburn e George Peppard ma utilizza il testo teatrale di Adamson, più vicino al romanzo di Truman Capote. Nonostante questo sia stato sempre annunciato dal regista, è normale pensare che gli spettatori arrivino in sala con l’aspettativa di confronto con il film.
Appena il sipario si apre ecco apparire una bella e funzionale scenografia di Gianni Carluccio. Lo spettacolo di Maccarinelli non riesce, nella durata di quasi 3 ore, ad emergere perchè risulta distante dalla nostra realtà, senza più fare scandalo, anche quando la protagonista esibisce il suo nudo.
Forse, con gli opportuni tagli e avvicinandosi di più ai ritmi della commedia si sarebbe potuto dare più evidenza ai grandi mezzi che la produzione ha messo a disposizione. Gli interpreti hanno dimostrato grande impegno ma sono sembrati un po’ troppo stereotipati e macchiettistici, senza riuscire a far giungere in modo più moderno la loro interpretazione alla platea.