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“R III ∙ Riccardo Terzo” dal 4 al 23 Marzo

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Piccolo Teatro Strehler (via Rivoli 6 – M2 Lanza), dal 4 al 23 marzo 2014
R III ∙ Riccardo Terzo
di William Shakespeare, traduzione e adattamento di Vitaliano Trevisan
con (in ordine di apparizione)
Alessandro Gassmann (Riccardo)
Manrico Gammarota (Tyrrel)
Mauro Marino (Edoardo, Stanley, Margherita)
Marta Richeldi (Elisabetta)
Giacomo Rosselli (Rivers, Catesby)
Marco Cavicchioli (Clarence, Hastings)
Sabrina Knaflitz (Anna)
Sergio Meogrossi (Buckingham)
Emanuele Maria Basso (Richmond, Sindaco)
e con la partecipazione di
Paila Pavese (Duchessa di York)
ideazione scenica e regia Alessandro Gassmann
scene Gianluca Amodio, costumi Mariano Tufano
musiche originali Pivio& Aldo De Scalzi
light design Marco Palmieri, videografia Marco Schiavoni
produzione Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Teatro Stabile di Torino, Società per Attori
con la partecipazione produttiva di “LuganoInScena”

Pubblicità / tel: +39 3460730605

Foto di scena Federico Riva

Per RIII ∙ RICCARDOTERZO, in scena al Piccolo Teatro Strehler dal 4 al 23 marzo 2014, Alessandro Gassmann sceglie un adattamento contemporaneo del grande testo shakespeariano, firmato da Vitaliano Trevisan, per raccontare il ‘suo’ re Riccardo, ambizioso, crudele, manipolatore, ma anche insicuro, tormentato e spaventato dalla solitudine. La rilettura di Trevisan/Gassmann permette di immergersi con immediatezza, attraverso un linguaggio moderno, diretto ed efficace, in tutta la forza, la bellezza e la straordinaria attualità di questa grande opera shakespeariana.

La decisione di affrontare, per la prima volta anche da regista, un capolavoro di William Shakespeare non è disgiunta dal felice incontro artistico con Vitaliano Trevisan. Ho sempre avuto nei riguardi del Bardo, forse per l’incombenza di gigantesche ombre familiari, un certo distacco, un approccio timoroso; le messe in scena dei suoi capolavori, lo confesso, non sono mai riuscite a coinvolgermi del tutto, forse per la difficile sintonia con un linguaggio così complesso e articolato ma anche, in molte traduzioni, oscuro e arcaico. Un “ostacolo” che mi ha sempre impedito di immaginare una messa in scena in grado di restituire l’immensa componente poetica ed emozionale e allo stesso tempo di innervare di asprezza contemporanea il cuore pulsante ed immortale dell’opera shakespeariana attraverso il registro comunicativo a me più congeniale, ovvero quello della modernità e dell’immediatezza. Con Trevisan ci siamo trovati concordi nell’idea di trasmettere i molteplici significati di questo capolavoro attraverso una struttura lessicale diretta e priva di filtri, che liberasse l’opera da ragnatele linguistiche.
Il “nostro” Riccardo, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua “diversità” dovrà colpire al cuore, emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi (mi auguro in gran parte formato da giovani), trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell’inconscio e nelle “deformità” congenite dell’animo umano.

Alessandro Gassmann

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