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Ceronetti, “Quando il tiro si alza” – dal 3 al 5 ottobre

1410969868_Ceronetti_pazzo_fotoGori

Piccolo Teatro Grassi (via Rovello 2 – M1 Cordusio), dal 3 al 5 ottobre 2014
Quando il tiro si alza – When the barrage lifts
Il sangue d’Europa: 1914-1918
scritto, diretto e interpretato da Guido Ceronetti e gli attori del Teatro dei Sensibili
con Luca Mauceri (Baruk), Eléni Molos (Dianira), Valeria Sacco (Egeria), Filippo Usellini (Nicolas)
e con la partecipazione di Elisa Bartoli (Durga, la ballerina ignota)
produzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa

Gli venne chiesto in un’intervista quale fosse il suo compito. Rispose: “Avvertire la gente di certi pericoli. Vedi uno che cammina sull’orlo di un precipizio e, ovviamente, gli dici che rischia di cadere”. Fedele a questo “compito”, Guido Ceronetti, poeta, saggista, giornalista, grande traduttore dei classici e geniale “artista di strada”, torna con il suo Teatro dei Sensibili con Quando il tiro si alza, la nuova produzione del Piccolo Teatro di Milano dedicata al “sangue d’Europa” a 100 anni dall’inizio della prima Guerra mondiale (28 luglio 1914: dichiarazione di guerra alla Serbia da parte dell’Austria-Ungheria, dopo l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo).
E infatti “guerra d’Europa” era inizialmente chiamato quel conflitto che causò milioni di morti. Prendendo spunto dal “brindisi di Fricourt”, Ceronetti – mentre ci apprestiamo a celebrare anche al Piccolo il 24 maggio 1915, data dell’entrata in guerra dell’Italia – ci invita a ricordare quell’immensa tragedia. Una riflessione lucida e amara sulla “enigmatica e miserabile vicenda umana”.

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Due giorni prima dell’offensiva anglo-francese sulla Somme (1 luglio 1916) gli ufficiali britannici del IX Battaglione di fanteria leggera dello Yorkshire, schierato davanti alle posizioni tedesche di Fricourt, si riuniscono per un brindisi nell’imminenza dell’attacco. Incaricato di dire una frase di circostanza, il capitano Harshwell scandisce lentamente: “Signori, a quando si alzerà il tiro di sbarramento” (Gentlemen, when the barrage lifts). L’alzarsi del tiro delle artiglierie era il segnale dell’attacco delle fanterie. Il battaglione, la sera del primo giorno, era ridotto, da ottocento, ad ottanta uomini. Tra i caduti, il comandante Lynch e lo stesso Harshwell. Il brindisi di Fricourt rimase per sempre scritto nella memoria storica universale. L’ho adottato, nella sua laconicità da epitaffio di Eschilo, insieme al mio gruppo di Teatro dei Sensibili, nell’anno del centenario della Grande Guerra 1914-1918, per la sua nuda eloquenza evocatrice di un apogeo del Tragico nell’enigmatica e miserabile vicenda umana. Formiamo un mini-coro che tenta, coi suoi poveri mezzi, di evocare simbolicamente in scena un Evento in cui decine di milioni di uomini furono implacabilmente coinvolti.

Guido Ceronetti

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