TEATRO BINARIO 7 – MONZA
Goli Otok è un campo di internamento che è stato aperto in Croazia durante il regime di Tito, in cui Aldo Juretich, il protagonista della vicenda messa in scena, ha vissuto per sei mesi la terribile esperienza della prigionia; “certamente ci sono spettacoli con tematiche più leggere, meno noiosi” abbiamo pensato quando ci siamo accomodati in platea.
Si apre il sipario: ciò che si ha di fronte è una scenografia semplicissima, due sedie e un tavolo con due bicchieri e una brocca, davanti ad essi ci sono un medico e Aldo Juretich (interpretati rispettivamente da Renato Sarti e Elio De Capitani). Aldo inizia a raccontare della sua esperienza e in un attimo, probabilmente per la straordinaria bravura di De Capitani, è come se ci trovassimo catapultati indietro di circa sessant’anni. E’ come se fossimo di fianco ad Aldo mentre viene rinchiuso in carcere, percosso, umiliato, “disumanizzato” – come egli stesso dice – durante la sua permanenza a Goli Otok. Un’esperienza agghiacciante, vissuta al tempo da migliaia di ragazzi e uomini come lui, di cui però ancora oggi quasi nessuno sa niente. Una storia raccontata con un’intensità tale da far venire i brividi, ma senza mai essere eccessivamente pesante; la narrazione è sdrammatizzata di tanto in tanto attraverso qualche commento ironico da parte del protagonista.
Alla fine dello spettacolo gli applausi sembrano non finire più. Non siamo in prima fila, ma abbastanza vicini da percepire un velo di commozione negli occhi di Elio De Capitani e Renato Sarti; se per gli spettatori è stato quasi immediato essere coinvolti dalla loro rappresentazione, figuriamoci che effetto può aver avuto su di loro mettere in scena una simile storia.
La serata si conclude con un breve discorso di De Capitani al pubblico: afferma che, oltre che rendere onore alla memoria del signor Juretich, l’intento principale dello spettacolo fosse in qualche modo “riportare in vita” l’esperienza, e l’anima di Aldo attraverso il teatro perché, a parer suo, il teatro è in grado di fare anche questo.
Al di là di qualsiasi discorso puramente retorico, dopo aver visto “Goli Otok” non si può che dargli ragione.
Voto complessivo: 9