MILANO Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi, Lanza M2), dal 20 gennaio al 1 febbraio 2015
Otello
di Luigi Lo Cascio, liberamente ispirato a “Otello” di William Shakespeare, regia Luigi Lo Cascio
scenografie, costumi e animazioni Nicola Console e Alice Mangano, musiche Andrea Rocca, luci Pasquale Mari
con Vincenzo Pirrotta e Luigi Lo Cascio, Valentina Cenni, Giovanni Calcagno
produzione Teatro Stabile di Catania, E.R.T. Emilia Romagna Teatro Fondazione
Luigi Lo Cascio presenta, al Teatro Strehler dal 20 gennaio al 1 febbraio, la ‘sua’ versione di Otello.
A partire da Shakespeare, un altro Otello, scarnificato, ridotto a tre, anzi quattro personaggi: il condottiero, l’alfiere, Desdemona, ai quali si aggiunge l’invenzione di un soldato che si fa narratore, coscienza critica, coro. La lingua italiana e quella siciliana si fronteggiano a colpi di endecasillabi nel testo riscritto e diretto da Luigi Lo Cascio, che sceglie per il ruolo del titolo Vincenzo Pirrotta e riserva per sé quello di Iago. L’opera di Shakespeare, pur coinvolgendo lo spazio pubblico, converge e punta diritto al cuore di un dramma fortemente individuale, autorizzando un lavoro di concentrazione e restrizione del campo d’azione. Vengono quindi messe a fuoco soltanto alcune parti del testo di partenza, quelle che obbligano a confrontarsi con l’enigma delle passioni umane.
Il plot si presenta modificato a partire dalla sequenza temporale. La tragedia di Otello è già compiuta. E ciò che lo ha condotto al compimento del suo atto scellerato non è dovuto alle implicazioni che derivano dal colore della pelle, ma da quella differenza fondamentale che talvolta, invece di generare un incontro tutto da costruire in virtù del desiderio, spalanca un varco da cui può irrompere un odio smisurato. È la differenza tra uomo e donna.