MILANO – Elfo Puccini
9 – 18 gennaio | sala Shakespeare
AMADEUS
di Peter Schaffer
regia Alberto Giusta
con Tullio Solenghi, Aldo Ottobrino
Roberto Alinghieri, Arianna Comes, Davide Lorino, Elisabetta Mazzullo, Andrea Nicolini
scene e costumi Laura Benzi
luci Sandro Sussi
coproduzione Teatro Stabile di Genova e Compagnia Gank
Amadeus è il titolo della pièce teatrale in due atti, scritta da Peter Shaffer nel 1978, da cui è stato successivamente tratto l’omonimo film del 1984 diretto da Milos Forman.
Il dramma racconta il tentativo del compositore italiano Antonio Salieri di distruggere la reputazione dell’odiato avversario Wolfgang Amadeus Mozart.
Odio mai esistito nella vita reale: i due infatti lavorarono anche insieme e spesso Salieri, musicista mediocre, fu un buon consigliere per Mozart, musicista invece geniale.
Shaffer scrive la pièce traendo spunto dal dramma di Puskin intitolato Mozart e Salieri in cui quest’ultimo per gelosia ed invidia avvelena Mozart.
Nel testo di Shaffer non vi è unità di tempo e di luogo. L’ambientazione cambia vertiginosamente dalla fine del 700’, periodo in cui Mozart preceduto dalla sua fama incontra Salieri a Vienna, al primo ventennio dell’800’ nel quale Salieri, ormai vecchio e malato mette in giro la voce infondata di aver assassinato Mozart nel 1791. Perché? Per essere ricordato anche lui dai posteri! Se non come musicista almeno come assassino!

Invidia, rabbia, senso di impotenza, bisogno d’amore e di libertà, indignazione, sono le passioni che muovono ed animano i protagonisti della storia Salieri e Mozart e gli altri personaggi che gravitano intorno a loro.
Amadeus è un capolavoro di modernità vestita con gli abiti del Settecento e GANK ha l’occasione imperdibile di poter lavorare con un attore del calibro di Tullio Solenghi, che interpreterà Salieri, protagonista assoluto della pièce, e di ammirare in lui quella vena drammatica (non senza punte di ironia) che tanti grandi attori comici possiedono.
Rileggere Amadeus, cercando di rifuggire forme stereotipate di messe in scena sfarzose e decadenti ma dando risalto al racconto, ai rapporti tra i personaggi, alla splendida musica che scandisce i cambi di tempo, di luogo e di stati d’animo, è la nostra sfida! Continuando la nostra ricerca di forme poco legate all’idea di Teatro cosiddetto di Regia ma che spende grande attenzione nei confronti dell’accadimento, del “gioco attoriale” e di una relazione viva tra gli interpreti. Raccontare Mozart e il suo tempo è far conoscere la sua battaglia per la liberta dell’uomo come individuo e come artista, che si libera dalla concezione teocentrica del mondo per abbracciare gli ideali dell’Illuminismo e quindi della Rivoluzione Francese.
Alberto Giusta