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“Avanim” (Pietre) – dal 27 gennaio, Giorno della Memoria

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Piccolo Teatro Studio (via Rivoli 6), dal 27 gennaio all’1 febbraio 2015
Avanim (Pietre)
una creazione di Yinon Tzafrir tratta da “The Warsaw Ghetto Uprising Monument” di Nathan Rapoport (1911-1987)
drammaturgia Yifat Zandani Tzafrir, regia Yinon Tzafrir, Daniel Zafrani
consulente artistico Avi Gibson Bar-El
scene Miki Ben Knaan, parrucche e attrezzeria Tova Berman
suono Daniel Zafrani, Yinon Tzafrir, luci Uri Morag
con Avi Gibson Bar-El, Mott Sabag, Hila Spector, Nimrod Ronen, Michael Marks, Yinon Tzafrir
produzione ORTO-DA Theatre Group
lo spettacolo è presentato a Milano in collaborazione con Ambasciata d’Israele in Italia

Pubblicità / tel: +39 3460730605

Martedì 27 gennaio 2015, Giorno della Memoria in ricordo delle vittime dell’Olocausto, debutta al Teatro Studio Melato Avanim (Pietre) della compagnia teatrale israeliana ORTO-DA Theatre Group.
Lo spettacolo, presentato per la prima volta al Piccolo nella sua forma compiuta e in scena fino all’1 febbraio, trae ispirazione dal monumento di Nathan Rapoport in memoria delle vittime della Shoah e dei resistenti del Ghetto di Varsavia posto nel 1948 all’ingresso del Ghetto. Truccati sorprendentemente, in modo da rappresentare le figure del monumento stesso, gli attori, all’inizio immobili come pietre, si animano gradualmente sino a prendere vita. Proiettati nel XXI Secolo, i personaggi intraprendono un viaggio intimo nelle coscienze e nel tempo, un viaggio poetico nelle menti e nelle memorie, nel presente e nella storia. Un omaggio, nel 70° anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, a una pagina dolorosa della storia attraverso la delicata fantasia degli Orto-Da.
ORTO-DA Theatre Group è nato nel 1996 da sei mimi attori, specializzati nel teatro di strada, alla ricerca di un nuovo linguaggio espressivo. La loro ricerca mirava ad armonizzare le radici culturali del teatro di tradizione (“Orto” inteso come la radice di ortodosso) e allo stesso tempo ad esplorare nuovi territori dell’arte teatrale (“Da” come Dada). Inoltre, sempre in ebraico, il termine rimanda ad altri due concetti: Or significa ‘luce’, Toda vuol dire ‘grazie’. In queste radici etimologiche risiede la chiave del lavoro della compagnia, i cui componenti portano in scena una fusione post moderna di mimica corporea, clownerie con un tocco “dark”, danza e visual art, creando in questo modo uno stile unico e di grande immediatezza, non privo di ironia, che raggiunge il pubblico oltrepassando qualsiasi barriera linguistica e culturale.

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