Proviamo ad immaginare per un momento di andare indietro di secoli, su piazza Duomo, a Milano, immaginandola com’era a quei tempi,una zona boschiva, piena di vegetazione e ricca di acque che vi scorrono tintinnanti…
Una bella sensazione, ma forse impossibile da provare, storditi come si è oggi dai rumori dei veicoli, dalla moltitudine di persone che sempre la affollano, dal cemento che progressivamente è sorto al posto degli alberi e dei corsi d’acqua, che sono stati interrati. Per vedere una Milano del genere , ci dovremmo spostare con la fantasia di svariati millenni indietro nel tempo!
Solo durante la costruzione della rete metropolitana ci si accorse che, sotto l’attuale sagrato della cattedrale, giacevano i resti di ciò che c’era prima che il Duomo sorgesse, testimonianze mute di un passato che tornava a farsi “vivo”…
Abbiamo visto in passato su questa pagina come è “nata” Milano, e l’origine del suo nome. Quando infatti i nostri antenati cercavano un luogo in cui far sorgere un qualcosa di grandioso, non sceglievano il luogo a caso. Con il pretesto dell’evangelizzazione essi costruivano i loro altari sopra a quelli già esistenti in natura, proprio per acquisire i poteri magici legati alla positività di quel luogo particolare.
L’area del Duomo è sempre stata sacra ai Druidi, infatti, grazie alle loro affinità con la natura erano maestri nell’identificare queste zone di forza. Gli Insubri, la tribù celtica che si trasferì nella pianura padana, non aveva templi come quelli che siamo abituati a considerare tali. Quando poi furono conquistati dall’esercito romano “scomparvero”, e sui loro luoghi sacri venero eretti templi romani dedicati a Minerva.
La nuova religione cristiana spazzò via anche questo, per gettare le fondamenta del Duomo. Nelle sue fondamenta, oggi riaperte in parte al pubblico, pare vi siano (in zone più ampie chiuse al pubblico da secoli per motivi di “mantenimento”) ancora i resti di quelli che furono i primitivi insediamenti con quelle che sono state considerate “Madonne nere”, statue antiche della Grande Madre a cui è stata “tagliata” la pancia e messo in braccio un bimbo e che qui ci sia un laghetto, il quale era adorato dai Celti, dacché il popolo Celtico credeva nella Dea Belisama, che peraltro viene ricordata dalla Madonnina sulla punta del Duomo, e che era considerata Dea dell’Acqua, cioè Dea della vita, infatti l’acqua era sinonimo di ricchezza vitale. Non dovremmo stupirci,se consideriamo che nell’antichità Milano era letteralmente una città d’acqua, oggi purtroppo “cementificata” come tutte le grandi città.
Da qui tutto cominciò, i Celti edificarono un tempio o “cromlech”, cioè grandi cerchi formati dai menhir (pietre erette verticalmente) e dai dolmen (camere megalitiche); dopo questi templi Pagani, arrivarono altri templi costruiti dai Romani e successivamente diverse chiese Cristiane che, una sull’altra, diedero vita, dopo molti anni, al Duomo di Milano.
Una città d’acqua, letteralmente “ricoperta”, questa è Milano, quella vera, quella dei nostri antichissimi antenati.
Un altra meravigliosa storia di una delle città più ricche di misteri al mondo.
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