MilanOltre Festival 2015
29ª EDIZIONE | … e la danza continua
Teatro Elfo Puccini | Milano | 21 settembre – 7 ottobre 2015
Dopo l’inaugurazione con l’emergente Virginie Brunelle, MilanOltre Festival prosegue il 25 settembre (Sala Shakespeare ore 21.00) con una finestra su “Francia in scena”, proponendo in prima nazionale per il coreografo franco/egiziano Radhouane El Meddeb e la sua Compagnie de Soi. In Au Temps Où Les Arabes Dansaient…, racconta l’Arabia degli anni d’oro, quella del cinema degli anni 40 ai 70 in uno spettacolo audace per quattro interpreti maschili.
Per sezione Vetrina Italia il 26 settembre propone Enzo Cosimi con Sopra di me il diluvio, Premio Danza&Danza 2014.
LA COMPAGNIE DE SOI/RADHOUANE EL MEDDEB
Au temps où les Arabes dansaient…
concept e coreografia Radhouane El Meddeb
interpreti Youness Aboulakoul, Philippe Lebhar, Rémi Leblanc-Messager, Arthur Perole
scene Annie Tolleter
luci Xavier Lazarini
video Cécile Perraut in collaborazione con Feriel Ben Mahmoud
suoni Stéphane Gomberti
produzione La Compagnie de SOI
in coproduzione con CENTQUATRE-PARIS, le Centre Chorégraphique National de Montpellier Languedoc-Rousillon Programme Résidences, Centre de Développement Chorégraphique Toulouse / Midi-Pyrenées Accueil en résidence, La Filature Scène nationale de Mulhouse, la Ferme du Buisson Scène nationale de Marne la Vallée, Le WIP Villette.
con il supporto di Arcadi Île-de-France/DRAC Île-de-France/Beaumarchais Foundation/Centre National du Théâtre
durata 60′ senza intervallo | prima nazionale
«Questo pezzo, in origine un progetto di cabaret, alla fine delle prove e dei vari eventi politici è evoluto verso una più forte radicalità. Mi risultava difficile andare verso il cabaret per celebrare questo mondo scomparso.
Gli arabi hanno vissuto a lungo i ritmi dei film degli anni ’40, ’50, ’60 e ’70, con la loro magia, il loro arredamento di cartapesta e la loro atmosfera fatta di falsi e orpelli. Gli attori hanno cantato incessantemente, ballato, amato sui grandi schermi delle sale cinematografiche e nei programmi televisivi per le famiglie. Senza condanna, senza divieto, abbiamo guardato il mondo scintillante, laccato e dipinto di questi semidei della commedia, abbiamo seguito i loro drammi e le loro emozioni, abbiamo canticchiato le canzoni che cantavano.
La danza del ventre si alzò prese il suo posto nel momento culminante del film o spettacolo, come se ne fosse il fulcro. Il ventre e l’ombelico erano il luogo dove convergeva il nostro sguardo affascinato.
Oggi che la nostalgia sembra distante, mentre guardiamo indietro a quel periodo d’oro, quegli anni di gloria e di falsi, la/le danza Araba/e appaiono come l’epicentro degli scossoni che arriveranno, l’ombelico sembra vibrare e torscersi sul precipizio, flirtare con il caos.
La violenza del nostro mondo è entrata nelle scene di cartapesta, le rovescia per indicare la fine, la fine di un tempo che era un’illusione, un’illusione dolce, morbida, rotonda.
Au temps où les Arabes dansaient… è l’eco lontana di questi canti e balli, presa nella tenerezza della speranza e del ricordo, nel fervore del cuore e del corpo. E ‘anche uno dei volti di questo presente crudele, noioso e stordito».
Radhouane El Meddeb
26 settembre | Sala Shakespeare ore 21.00
COMPAGNIA ENZO COSIMI
Sopra di me il diluvio
regia, coreografia, scene, costumi Enzo Cosimi
collaborazione alla coreografia Paola Lattanzi
musiche Chris Watson, Petro Loa, Jon Wheeler fruste sciamaniche Cristian Dorigatti
interprete Paola Lattanzi
disegno luci Gianni Staropoli
video Stefano Galanti
durata 50′ senza intervallo
«Dopo la creazione Welcome to my world dedicato all’idea della fine del mondo, del verificarsi di una nuova Apocalisse, prendo nuovamente ispirazione dal rapporto doloroso dell’Uomo con la Natura nella società contemporanea.
Ripensare l’opera come un luogo di magia e di perdita di certezze. Dare spazio ad un’arte della coreografia che contenga una componente tecnica rigorosa, sperimentale, attraverso la quale indirizzare una riflessione sul mondo in cui viviamo in rapporto alla Natura e a percepirlo in termini sensoriali.
Esaurito il paradigma della postmodernità, si ipotizza l’apparire di un Nuovo Uomo che si affaccia ad un paesaggio arcaico, tribale, di cui il continente africano rappresenta l’emblema. Un’Africa urlata, violata che, nonostante i massacri senza fine a cui è sottoposta da sempre, riesce a restituirci una visione di speranza.
Anche questo lavoro, come Welcome to my world, focalizzerà una scrittura di danza scarna, ossuta, un campo percettivo vuoto in cui si vive in uno stato irreale, visionario. Partiture di gesti, movimenti, in apparenza semplici ma che riportano alla complessità del lavoro sulla “presenza”, sull’atto performativo, sulla percezione del sistema nervoso a discapito di quello muscolare. Amplificare in scrittura coreografica fenomeni naturali che tendiamo a considerare scontati e renderli visivamente come campi che sconfinano verso una spiritualità laica, una metafisica del corpo, un pellegrinaggio di meditazione». Enzo Cosimi
INFORMAZIONI, PRENOTAZIONI E PREVENDITA
TEATRO ELFO PUCCINI_c.so Buenos Aires 33, Milano – tel. 02.00.66.06.06 – biglietteria@elfo.org
www.milanoltre.org