Teatro Libero – Via Savona, 10 – Milano
Da lunedì a sabato ore 21.00
Domenica ore 16.00
Dal 24 al 29 novembre 2015
LA VITA ACCANTO
da un romanzo di Mariapia Veladiano
adattamento teatrale Maura Del Serra
regia Cristina Pezzoli
con Monica Menchi
maschera scene e costumi Rosanna Monti
aiuto regia Luca Orsini
produzione Progetto Teatro
Per questo spettacolo Monica Menchi è stata insignita del Grand Prix del Teatro 2015
per essere stata l’attrice che al meglio ha interpretato e comunicato il senso di umanità
Rebecca, una donna nata brutta che vive all’interno di una famiglia vicentina alto-borghese che la rifiuta e la fa vivere nel peggiore dei modi, scopre però la bellezza nell’arte e soprattutto nella musica.
La vita accanto è tratto dall’omonimo romanzo di Maria Pia Veladiano, vincitore del Premio “Calvino” 2010, pubblicato da Einaudi e classificatosi al secondo posto al Premio “Strega” 2011.
La trasposizione drammaturgica del testo della Veladiano, effettuata da Maura Del Serra (poetessa e drammaturga insigne, nonché traduttrice e critico letterario, già comparatista nell’Università di Firenze), tratteggia e sottolinea con incisività scenica e finezza espressiva i nodi cruciali che tramano la vicenda della protagonista: una ragazza fisicamente “brutta, ma proprio brutta”, dotata di una straordinaria abilità musicale che ne fa una pianista di grande bravura.
Le qualità umane ed artistiche della protagonista – unica figura ad agire sulla scena – emergono e si decantano mediante la rievocazione delle problematiche vicende (delineate anche da altri personaggi interpretati dalla stessa attrice) che la ragazza è costretta a subire in qualità di monstrum fisico, agente in un contesto familiare e sociale “bene”, dai risvolti umani ed emotivi per più versi inconfessabili.
Ad interpretarla, Monica Menchi, attrice diplomatasi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, che vanta una notevole esperienza scenica in Italia e all’estero e che per questo ruolo è stata insignita del Grand Prix del Teatro 2015. La regia è affidata a Cristina Pezzoli, uno dei nomi più importanti del panorama teatrale nazionale.
Un insieme di donne e di sensibili artiste, dunque, per affrontare l’argomento del rapporto con la propria immagine, quasi sempre conflittuale, talvolta drammatico, talvolta stimolo a dare di sé un’espressione più profonda, meno scontata… Bruttezza come metafora, in un’epoca ove l’esposizione e la correzione di visi e corpi sta inesorabilmente distorcendo la percezione di sé e della realtà.