28 – 31 dicembre e 10 – 15 gennaio / Teatro Litta Milano
Compagnia Corrado d’Elia
Novecento
di Alessandro Baricco
diretto ed interpretato da Corrado d’Elia
scene Francesca Marsella
luci Marco Meola
grafica Chiara Salvucci
foto di scena Angelo Redaelli
produzione Compagnia Corrado d’Elia
“Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla”
Novecento è sicuramente una buona storia, scritta dal miglior Baricco e raccontata da Corrado d’Elia con intensità poetica e con la leggerezza di un sogno, suonando con magia una partitura di fini emozioni.
La storia, incredibile, fantastica, quasi irreale di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, il più grande pianista del mondo, nato su una nave e lì vissuto per tutta la vita, senza mai scendere.
L’uomo che sapeva suonare una musica… indefinibile, soprattutto quando suonava in terza classe, per chi non se la poteva permettere.
La dimensione è quella del ricordo, denso, intenso, come accade con le grandi storie che parlano di un tempo andato e riempiono le ore lunghe, magari ascoltate dalla rauca voce di un marinaio in una bettola in un porto, tra incanto e incredulità, tra verità e allucinazione.
Il tempo della storia sono i meravigliosi Anni Venti, a cavallo tra le due guerre, l’età del jazz, quando ogni cosa sembrava muoversi seguendo quel ritmo irresistibile e gradevolmente denso di quando le parole e la musica si incontrano in accordo e si scambiano i ruoli: le parole diventano musica e le note racconto indispensabile, fino a comporre una partitura originale, unica.
Il luogo, è una nave, il Virginian, dal nome che sa di lontano, che fa la spola dall’Europa alla sognata America e che racchiude in sé tutte le storie del mondo.
Per tutto questo Novecento non è un monologo, ma un incarnato di perfezione, una favola struggente e bellissima da raccontare con la stessa malinconica voluttà che lui usava quando accarezzava le curve di un ragtime.