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“Soudain l’été dernier”, regia di Stéphane Braunschweig – dall’11 al 14 maggio

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Piccolo Teatro Strehler (Largo Greppi – M2 Lanza), dall’11 al 14 maggio 2017

Soudain l’été dernier

Pubblicità / tel: +39 3460730605

Improvvisamente l’estate scorsa

di Tennessee Williams

regia e scene Stéphane Braunschweig

traduzione francese Jean-Michel Déprats e Marie-Claire Pasquier

collaborazione artistica Anne-Françoise Benhamou

collaborazione alle scene Alexandre de Dardel

costumi Thibault Vancraenenbroeck

luci Marion Hewlett

suono Xavier Jacquot

video François Gestin

trucco e acconciature Karine Guillem

assistente alla regia Amélie Énon

assistente alle scene Lisetta Buccellato

con (in ordine alfabetico)

Jean-Baptiste Anoumon, Océane Cairaty, Virginie Colemyn, Boutaïna El Fekkak,

Glenn Marausse, Luce Mouchel, Marie Rémond

produzione Odéon-Théâtre de l’Europe

con il sostegno del Cercle de l’Odéon

Spettacolo in lingua francese con sovratitoli in italiano

L’Odéon di Parigi è, come il Piccolo, Teatro d’Europa. Realtà gemella. E lo è perché nel 1990 uno speciale statuto ne sancì lo status, per impulso di Giorgio Strehler, che allora lo dirigeva. Negli anni, l’Odéon ha portato al Piccolo sette spettacoli: sei ospiti Jeux de femmes di Zanussi nella regia di Brockhaus (1990), Orlando di Virginia Woolf firmato da Bob Wilson (1994), Il giardino dei ciliegi diretto da Lev Dodin (1998), l’Orestea di Eschilo per la regia di Georges Lavaudant (1999), Quartett di Heiner Müller, altro capolavoro di Wilson (2006) e L’école des femmes di Molière regia di Jean-Pierre Vincent (2009). Coprodotto con il Piccolo era invece il settimo, Le retour di Pinter diretto da Luc Bondy (2012/13). Stéphane Braunschweig ha messo in scena al Grassi di via Rovello, nel 1999, Il mercante di Venezia di Shakespeare, una produzione del Piccolo che vedeva tra gli interpreti Paolo Calabresi, Roberto Herlitzka, Laura Marinoni e Roberto Trifiro’.

Non è quindi un caso se l’Odéon torna al Piccolo nel maggio 2017, in coincidenza con l’anniversario della fondazione.

“Mi approccio per la prima volta a Tennessee Williams” scrive Stéphane Braunschweig “Dopo Čechov, Pirandello e soprattutto Ibsen, era naturale e, per dirla così, inevitabile il mio desiderio di esplorare l’opera del più grande drammaturgo americano del ventesimo secolo. Improvvisamente l’estate scorsa è un’opera poco rappresentata a teatro in Francia, soprattutto conosciuta grazie al film di Mankiewicz. Quello che mi appassiona è il modo in cui la realtà si svela sotto le sembianze del più terrificante dei fantasmi”.

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