A Volte Ritorna… Il Teatro al tempo del virus Il Virus ci ha messo in un improbabile libertà da divano, eravamo già in crisi e lui ce l’ha ricordato.
A Volte Ritorna … Il Teatro al tempo del virus A volte ritorna…..e, puntuale come ogni virus che si rispetti, anche in questo secolo ci è venuto a trovare.
Non importa se il suo nome sia peste o colera, spagnola o covid19. Lui torna. Ti puoi arrabbiare quanto ti pare ma a Lui non interessa. Se ne frega della tua opinione, paura o certezza.
Fa come vuole e soprattutto non sta li a scegliere le persone da frequentare, non bada a distinzioni sociali. A Volte Ritorna … Il Teatro al tempo del virus
Può andare con tutti o con nessuno, livella la libertà economica e sociale. Lui è anarchico. Non che sia una così bella identità, sia ben chiaro.
Lui però ha la capacità di interferire sul tuo destino; è stranamente diverso perché neanche da solo riesce a capirsi, figuriamoci a capirlo noi, così stupidi e saccenti.
Lui vive tra la carne e lo spirito ed ha qualcosa di fatale; per noi che viviamo impantanati nel fango delle nostre certezze riuscire a contrastarlo è quasi impossibile. (A Volte Ritorna… Il Teatro al tempo del virus)
C’è sempre però, l’altra faccia della medaglia. Appurato che Lui, il virus, è più intelligente di noi, è riuscito a farci incastrare nella nostra insopportabile realtà e mettendoci di fronte alla nostra imperfezione.
Esattamente come fa il teatro. Ci sta facendo riflettere, sta creando fratture sul muro delle nostre deboli certezze. Lui, il virus, è un dramma teatrale che ci parla delle possibilità sciupate a fronte di miseri alibi.
Il teatro, come la scuola, era già in crisi e Lui, il virus, non ha tutte le colpe. La scuola, come il teatro, era già sofferente per via di un disagio chiamato adultocentrismo ma sono fiducioso nelle nuove generazioni. Il teatro, grazie a Lui, avrà una fine più dignitosa. Galleggiava in un lento suicidio che il virus ha solo accelerato. Bene così.
Ora però è il momento di rinascere. Il virus nel teatro farà nascere gli anticorpi per la ricostruzione e il rinnovamento. Le menti teatrali sapranno sfruttare questa presunta libertà da divano ed al momento giusto avranno creato la medicina magica e naturale che ridarà valore al senso della vita.
Sono sicuro che il teatro saprà farsi valere con una poderosa rinascita e saprà aiutare anche il più stolto ed arrogante essere umano che fino ad ora è stato affacciato alla finestra con la speranza di trovare qualcun altro al quale addossare le proprie colpe e i propri limiti.
Basti pensare a Shakespeare che durante un epidemia di peste, che a Londra costrinse la popolazione a più quarantene consecutive, scrisse “Re Lear” e “Macbeth”.
Sono sicuro che il teatro saprà farsi valere con una poderosa rinascita e saprà aiutare anche il più stolto ed arrogante essere umano che fino ad ora è stato affacciato alla finestra con la speranza di trovare qualcun altro al quale addossare le proprie colpe e i propri limiti.