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“Attori, mercanti, corsari”, dal 9 al 30 settembre

Attori, mercanti e corsari. Piccolo Teatro di Milano. Foto © Masiar Pasquali
 

Milano, Chiostro Nina Vinchi (Via Rovello 2 – M1 Cordusio) dal 9 al 30 settembre 2015
Attori, mercanti, corsari
spettacolo con le Maschere della Commedia dell’Arte
a cura di Stefano de Luca
costumi a cura di Linda Riccardi, assistente alla regia volontaria Linda Riccardi
con Matteo Gatta, Jasmin Karam, Marta Malvestiti, Viola Marietti, Elena Rivoltini, Ugo Fiore, Francesco Santagada, Jacopo Sorbini
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

Pubblicità / tel: +39 3460730605

Spettacolo in italiano con interventi in inglese

 

Dal 9 al 30 settembre, dopo il debutto dello scorso maggio, torna in scena al Chiostro Nina Vinchi lo spettacolo universale delle maschere che tra lazzi, travestimenti, equivoci, mimo e acrobazie, si rivolge a un pubblico internazionale di giovani e giovanissimi (ma non solo).
“Ho voluto pensare a uno spettacolo che fosse anche l’occasione, per un gruppo di giovani attori, di mettersi alla prova in uno dei territori più appassionanti del nostro del teatro italiano”. Così Stefano de Luca racconta la sua idea di messa in scena, a partire da un testo cardine, “Attori, mercanti, corsari. La Commedia dell’Arte in Europa tra Cinque e Seicento”, che Siro Ferrone scrisse una ventina d’anni fa e che da allora è considerato l’opera più completa sull’argomento. De Luca, che di Commedia dell’Arte – e del teatro di Carlo Goldoni in particolare – è assai esperto, per la condirezione con Ferruccio Soleri dell’ultima edizione dell’Arlecchino strehleriano, ma soprattutto per la sua regia de Gli Innamorati al Teatro Maly di Mosca e de La barca dei comici ancora al Piccolo di Milano, pensa a uno spettacolo basato su tanti canovacci. “Piccole scene, a due a tre – continua de Luca – in cui i nostri giovanissimi interpreti raccontano momenti di vita quotidiana di una ipotetica compagnia di comici che attraversa l’Italia per esibirsi nelle strade e nelle piazze. Dopo un breve prologo in via Rovello, a richiamare l’attenzione degli spettatori, il pubblico viene ‘attirato’ tra le pareti del Chiostro Nina Vinchi. Qui, attorno a un carretto che rimanda idealmente alla ‘mitica’ edizione dei carri dell’Arlecchino di Strehler, gli artisti danno il via al loro spettacolo. Brevi canovacci basati sui temi tradizionali della Commedia dell’Arte si alternano a schermaglie, siparietti di un immaginario ‘dietro le quinte’. Si canta, si suona, si vive, in una sorta di zibaldone in cui si mescolano episodi recitati, momenti comici e poetici in una dimensione teatrale molto fisica, pervasa da tutta la straordinaria energia di cui i giovani ed entusiasti artisti sono carichi. Voglio raccontare un mondo inevitabilmente povero, anche un po’ rozzo, in cui gli attori di strada dovevano di continuo misurarsi con il sopruso, la prepotenza del potente, l’essere o non essere nelle grazie del nobilotto di turno. Erano attori che lavoravano per un pezzo di pane, che facevano della loro arte un espediente per sopravvivere. Ci sarà tanta interazione con il pubblico e si parlerà anche del luogo in cui siamo, il Palazzo del Carmagnola, che risale allo stesso periodo in cui la Commedia dell’Arte fiorì».

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