Milano, Teatro Menotti – dal 5 al 31 dicembre
BUONA NOVELLA
La Storia delle Storie
di Emilio Russo
musiche di Fabrizio De André
Regia di Emilio Russo/Caterina Spadaro
Direzione musicale di Alessandro Nidi
Luci di Mario Loprevite
Costumi di Mariella Visalli
Scene di Lucia Rho
con
Mohamed Ba, Enrico Ballardini, Beniamino Borciani, Francesca Gemma, Diego Maffezzoni, Maria Laura Palmeri, Valeria Perdonò, Alessandra Salamida, Dario Sansalone, Giulia Vecchio, Sara Zanobbio, Marouane Zotti, Debora Zuin, Fabio Zulli
produzione TieffeTeatro
PRIMA NAZIONALE
Dopo il successo di All’ombra dell’ultimo sole, replicato per ben tre anni, sarà ancora il mondo di Fabrizio De Andrè a ispirare la nuova produzione, Buona Novella.
La doppia essenza di Cristo, mistero profondo e impenetrabile così come la doppia essenza dell’uomo, in lotta tra carne e spirito, tra bene e male. Domande senza risposta, forse, ma domande che hanno attraversato la storia del nostro pianeta, scatenato guerre, costruito pace, ispirato pensatori e artisti di epoche, lingue, culture differenti.
La nostra Buona Novella è raccontata all’interno di una comunità di “ultimi”, donne e uomini in fuga da una delle tante guerre che infiammano ancora il mondo, donne e uomini in cerca di rifugio, da una vita senza futuro, forse finita, tra la polvere e il vento di un deserto che diventa paesaggio anche interiore. Un suono, una parola in quella terra priva di tutto è sufficiente a restituire vita e speranza e, magari, ricominciare. Una Buona Novella con le parole di personaggi minori, che non ritroviamo nei titoli di coda dei vangeli canonici, vicende trascurate cariche di umanità, ricche di dubbi e povere di certezze. Una Buona Novella senza tempo da scagliare contro il pensiero stesso di una guerra tra uomini e da innalzare a protezione dei costruttori di pace. Una Buona Novella fatta di terra e di polvere, eretica come il pensiero degli uomini, scandalosa come il sangue che scorre nelle vene, infedele come la folla e le sue onde.
In scena una compagnia di quattordici attori – anche musicisti – anche cantanti – per uno spettacolo di parole e musica, che ha trovato ispirazione ed energia dal capolavoro di Fabrizio De Andrè, declinato con i ritmi e i suoni di culture diverse e miscelato con il blues della musica nera di Harlem.