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Enrico IV

dal 1° agosto al 6 agosto 2023

Pubblicità / tel: +39 3460730605

 GIARDINO DI SANT’ALESSIO ALL’AVENTINO

Piazza Sant’Alessio 23 – Roma

All’Aventino, l’Istrione!

PIRANDELLIANA 2023

XXVII Edizione

ENRICO IV

di Luigi Pirandello

con

Marcello Amici, Tiziana Narciso, Maurizio Sparano,

Federico Giovannoli, Francesca Sampogna, Francesco Meriano, Martina Pelone,

Luca Mandara, Mariaelena Pagano, Marco Tonetti, Andrea Giannelli

Scene, disegno luci e ricerca musicale – Marcello de Lu Vrau            

Costumi – Tiziana Narciso, Gianfranco Giannandrea, Livia Ciuco

Assistente alla regia – Federico Giovannoli.

Direzione tecnica – Roberto Di Carlo

Regia di Marcello Amici

Continua l’appuntamento e con una delle manifestazioni più attese ed eleganti dell’Estate romana, la celebre rassegna teatrale Pirandelliana 2023 (XXVII edizione).

Dal 1999 qui, nel Giardino di Sant’Alessio all’Aventino, è in scena Pirandelliana, e dopo il successo dei dieci atti unici, dal 1 al 6 agosto, chiude la rassegna l ‘ENRICO IV con la regia di Marcello Amici e la Compagnia della Bottega delle Maschere.

Circa venti anni addietro, in tempo di carnevale, c’era stata una cavalcata in costume dove ognuno aveva rappresentato un personaggio storico con la sua dama accanto. Uno di loro, mascherato da Enrico IV di Germania, cadde da cavallo, batté la testa e rimase fisso, per vent’anni, nel suo personaggio. È l’antefatto.

Ora egli vive – Enrico IV –  in una villa solitaria dove, un giorno, si presentano quella che fu la sua dama accanto, il suo rivale in amore che fece springare il suo cavallo facendolo cadere e un medico alienista che con un trucco violento spera di guarirlo come un orologio che si sia arrestato a una certa ora e che si rimetta a segnare il tempo, dopo un così lungo arresto. Il mascherato, però, è già guarito. Se ne era accorto un giorno guardandosi nello specchio; aveva preferito restare pazzo.

Come un vecchio attore, aveva voluto restare nei panni del suo personaggio per viverla con la più lucida coscienza la sua pazzia.

Quando sul finale quello che fu il suo rivale in amore scopre che Enrico IV non è più un pazzo e la tensione del racconto raggiunge il massimo della sua iridescente angoscia aprendosi ad un omicidio, la regia fulmineamente lo esclude con una fervida intuizione.

La regia è uscita dalle abitudini, dalle pratiche pirandelliane, non ha interpretato la maschera e la persona, ma capito perché Enrico IV si piace in quella carnevalesca rappresentazione che dà a sé stesso e agli altri della sua regalità. Non più quel raisonneur in punta di fioretto che con abilità istrionica si destreggiava sul filo teso della pazzia e della finzione, ma un teatrante che dietro il sipario del suo travestimento offre ai suoi ospiti lo spettacolo un po’ compiaciuto del suo virtuosismo dialettico. Il più tragico personaggio di Pirandello giuoca la propria parabola in una carnevalata fittizia e claustrale. La sua esistenza si risolve e si dissipa in azione scenica. Ecco perché la recitazione, la ricomposizione del testo, le musiche, tutto diventa spia di una precisa lettura registica dove il confine tra personaggio-uomo e personaggio-attore si rarefa sino a diventare inafferrabile. Enrico IV è un attore e un poeta che conosce la stoffa di cui sono fatti i sogni, due ruoli per lo stesso personaggio, come non a caso insegna Michel Foucault nella Storia della follia, e tanti drammi di Shakespeare stanno lì a testimoniarlo. La regia ha geometrizzato la follia del testo, ha innalzato una linea di confine dalle pareti alte e sottili. Oltre si potrebbe andare, ma non si può uscire. Quando i cosiddetti saggi tenteranno di scombinare gli equilibri, la cittadella si rinchiuderà nel regno dell’immaginazione perpetua, della solitudine esistenziale.

Enrico IV è l’altro versante del quotidiano, è l’aspirazione a mettersi in salvo nei ruoli intimati dal mondo della fantasia. È un poeta malinconico avvolto in un mantello di solitudine, è un Amleto che discetta sulla condizione umana di cui è vittima e trionfatore, indossa e si fa carico del travestimento per la vita. E’ l’attore che assume su di sé la funzione della follia per scrollare le certezze che ancorano l’esistenza. È lo scrittore che si rinchiude definitivamente nella sua arte.

Informazioni e prenotazioni: 06.6620982 (dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18)
info@labottegadellemaschere.it
www.labottegadellemaschere.it
f   La Bottega delle Maschere
f   Marcello Amici
Ingresso € 18,00 (intero), € 15,00 (ridotto)
Inizio spettacoli ore 21.15 – apertura botteghino ore 20 – Parcheggio facile – Servizio bar
Ufficio Stampa
Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com

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Monica Falconi

Monica Falconi

Nata a Roma nel 1977, inizia a cavalcare le tele dello palcoscenico nel 2006. Frequenta il laboratorio teatrale di Paolo Perelli, la scuola di teatro del Teatro Dafne di Ostia e il corso di formazione attori di Claudio Bocccaccini. Inoltre aggiunge stage e ulteriori laboratori sulla commedia dell'arte e altre modalità performative. In scena la possiamo trovare con numerose commedie (Tra cui spiccano quelle dell'attore e regista Luca Franco) portate anche in tournée in Italia e lavori come monologhista sia drammatica che comica. Dirige insieme a Mauro Ballanti la compagnia Palcoscenici.View Author posts