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I maestri del paesaggio trasformeranno in giardino curativo Piazza Vecchia

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Durante i sedici giorni della manifestazione, Città Alta si trasforma in un effimero manifesto di paesaggio urbano che trova il suo cuore pulsante in un’inedita Piazza Vecchia allestita a verde per l’occasione.

Oltre a creare una gradevole piattaforma di incontri ed eventi, incantevole attrazione per migliaia di persone, la Piazza Verde è la provocazione temporanea utile a focalizzare l’attenzione di tutti sulla valenza positiva e le implicazioni dei temi del paesaggio. Luogo privilegiato dell’incontro e del dibattito, la storica Piazza Vecchia -tra le più belle d’Italia- si trasforma in un salotto all’aria aperta, incantevole attrazione per migliaia di persone, che regala a cittadini e turisti l’unicità di un’esperienza temporanea e irripetibile. Arte e concetto sono le muse ispiratrici dell’allestimento 2014 pensato da Arketipos con focus sull’Healing Landscape, il Paesaggio Curativo.

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A differenza delle edizioni precedenti, l’ideazione del nuovo concept è stato affidato a un progettista esterno all’associazione: il londinese Peter Fink, considerato uno dei protagonisti più originali del panorama internazionale dell’architettura del paesaggio, innovativo nelle proposte e nel metodo di lavoro. Per l’allestimento di Piazza Vecchia, Fink ha proposto un dialogo di contrasto con lo scenario monumentale. Egli conosce bene Bergamo, avendo partecipato alle due ultime edizioni dell’International Meeting di Bergamo ed essendosi occupato della progettazione del parco della Malpensata. Affascinato dal dinamismo creativo della cultura italiana, ha però ammesso dispiacere per le energie spesso dissipate nella contrapposizione politica e nella mancanza di un chiaro consenso nella comunità. Per questo, ha pensato a un’installazione che, pur tenendo sempre presente il tema del verde e gli obiettivi di aggregazione, avesse uno spiccato accento concettuale e artistico contemporaneo. Collaborare con un progettista la cui competenza è riconosciuta a livello mondiale risponde alla voglia di spingere Bergamo ad aprirsi alla creatività e allo spirito internazionale per valorizzare al meglio i propri luoghi.

UN PASSO INDIETRO

Dalle esperienze precedenti al percorso di intenti verso il nuovo concept per il 2014.

L’allestimento di Piazza Vecchia pensato da Arketipos per la manifestazione del 2014 rende il cuore di Bergamo simbolo del panorama paesaggistico mondiale. Da ciò deriva la decisione di affidare la progettazione di Piazza Verde a paesaggisti di caratura internazionale. Fonte di ispirazione è stato il saggio della Prof.ssa Anna Maria Testaverde dell’Università di Bergamo sulla spettacolarizzazione dello spazio urbano, pubblicato su “Iconemi” nel 2012. Il saggio parte esaminando l’occupazione fisica degli spazi da parte delle masse che, pian piano, ne divengono protagoniste, imprimendo il segno del loro passaggio. Molti gli esempi che, solo nel panorama italiano, testimoniano di piazze simbolo di città intere: pensiamo a Piazza del Campo a Siena in occasione del Palio o a Piazza san Pietro a Roma in occasione degli eventi religiosi. Bergamo si inserisce in questo filone, divenendo progressivamente il luogo in cui si celebra il paesaggio. Questo accade specie se, considerando il “paesaggio” un connubio di “natura” e ”azione umana”, si volgono gli occhi alla città murata di Bergamo Alta, le cui pietre cavate dalla stessa collina si sono ricomposte in un nuovo disegno di architettura, creando appunto il luogo del paesaggio.

Ecco, dunque, il perché di una scelta che vede Piazza Vecchia come spazio prediletto per l’allestimento verde. La stessa Prof.ssa Testaverde, ripete con forza come l’unico modo per aggregare, creare il senso della comunità e rinnovare/rilanciare aree periferiche, giardini, parchi, piazze, paesi sia tornare a teatralizzarli. Creare nuovi spazi comunitari, ecco il dovere. Per consentire il pieno “recupero del centro” la gente deve tornare in centro, per condividere esperienze sociali, eventi civili e sentimenti.

Materiali Se un tempo cartone, legno e pittura erano gli strumenti scelti per trasformare temporaneamente il paesaggio durante una festa, le arti visive, l’architettura e l’urbanistica inventano nuovi ambienti che ricreano suggestioni ed evasioni oniriche volte a produrre un intenso coinvolgimento emotivo. Piazza Vecchia, nei giorni dell’allestimento green, diventa un luogo altro con un dialogo d’incanto tra le fronde degli alberi, i colori dei fiori, la geometria delle aiuole e una scenografia monumentale. Il tappeto verde sintetico, elemento questo sì irriverente, rimanda all’essenza stessa dell’arte: sfacciata e anticonformista. Chi non ricorda l’indecente bambolone gonfiabile di colore dell’artista inglese Marc Quinn piazzato davanti alla chiesa di San Giorgio in occasione dell’ultima Biennale d’arte di Venezia? Eppure mai tanti visitatori hanno desiderato visitare il capolavoro di Palladio come in quella occasione.

La stessa cosa accade con Piazza Vecchia in versione green, fonte attrattiva di turisti e visitatori che hanno potuto toccare con mano la meraviglia di un’architettura che ha commosso perfino Le Corbusier.

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