Piccolo Teatro Strehler (via Rivoli 6 – M2 Lanza), dal 9 al 12 aprile 2014
Glaube Liebe Hoffnung
di Ödön von Horváth, regia Christoph Marthaler
con Olivia Grigolli, Sasha Rau, Ueli Jäggi, Jean-Pierre Cornu, Ulrich Voß,
Bettina Stucky, Irm Hermann, Josef Ostendorf, Thomas Wodianka, Clemens Sienknecht,
scene Anna Viebrock, costumi Sarah Schittek, luci Phoenix (Andreas Hofer), Johannes Zotz
musiche Clemens Sienknecht, Christoph Marthaler, Martin Schütz, suono Klaus Dobbrick
collaborazione alla regia Gerhard Alt, drammaturgia Malte Ubenauf, Stefanie Carp
coproduzione Volksbühne am Rosa Luxemburg Platz – Wiener Festwochen, Schauspielhaus Zürich, Théâtre National de l’Odéon, Paris e Théâtres de la Ville de Luxembourg
Spettacolo in tedesco sovratitolato in italiano. Sopratitoli a cura di Prescott Studio.
Glaube Liebe Hoffnung (Fede, Amore, Speranza) di Ödön von Horváth segna il grande ritorno di Christoph Marthaler al Piccolo Teatro – nella sala grande dello Strehler di largo Greppi, per quattro recite, dal 9 al 12 aprile – dopo la memorabile partecipazione al Festival del Teatro d’Europa del 1999 con Gli specialisti e, nel 2006, lo straordinario successo della sua versione dei Dieci Comandamenti di Raffaele Viviani.
Contemporaneo di Brecht, con il quale condivide l’indignazione per le ingiustizie e i soprusi e l’ostilità ad ad ogni forma di totalitarismo, Ödön von Horváth, con il giornalista di cronaca giudiziaria Kristl Lukas, scrive Glaube Liebe Hoffnung nel 1932. In un’Europa devastata dalla Prima Guerra Mondiale, stroncata dalla crisi del ’29 e già attraversata dagli spettri del nazionalismo, racconta in teatro una piccola storia di ingiustizia e miseria. La sua eroina, Elisabeth, desidera soltanto avviare un piccolo commercio di lingerie per vivere dignitosamente. Trovare il capitale di partenza non è semplice: non le resta che vendere il proprio corpo in “nuda proprietà” alla scienza. Purtroppo le cose non vanno come devono: per assurdi cavilli burocratici, Elisabeth è vittima di un malinteso, viene abbandonata da tutti e non ha altra alternativa se non il suicidio. Lo spettacolo – in lingua tedesca con sovratitoli in italiano – è spiazzante per l’attualità dei temi, tracciando, con una grande dose di humour (nero), ritmo, musica e una performance di teatro totale di attori straordinari, il ritratto di un meccanismo impazzito, di un sistema malato, che stritola i più poveri, indifesi e disperati, uccidendone sistematicamente la speranza.
Con lo spettacolo del regista svizzero, si apre “Il gran teatro del mondo al Piccolo”, una primavera all’insegna dell’internazionalità che, da aprile a giugno 2014, porterà sul palcoscenico dello Strehler quattro artisti diversissimi tra di loro ma accomunati dalla cifra della genialità, dell’originalità, dell’essere, ciascuno a proprio modo, inventori di un modo diverso di fare, proporre, guardare il teatro: l’irriverente e iconoclasta Marthaler; SLAVA, il clown che dalla Russia, con il suo ormai famosissimo e imperdibile SNOWSHOW, farà tornare la neve a Milano in primavera; Ariane Mnouchkine e il suo Théâtre du Soleil che compie cinquant’anni e, per festeggiarlo, il Piccolo ospita uno spettacolo – La ronde de nuit – e una serie di appuntamenti collaterali per ripercorrere insieme la vita di una compagnia da sempre impegnata in spettacoli di ricerca; Jan Fabre, pittore, scultore, coreografo, performer teatrale, visual artist, che per il trentennale di Troubleyn, l’ensemble cosmopolita con cui lavora e che ha sede ad Anversa, presenta al Piccolo due spettacoli storici della compagnia.