Il 27 Febbraio arriva al cinema Il Violinista del Diavolo, il film diretto da Bernard Rose che segna il debutto sul grande schermo del celebre violinista David Garrett nei panni del leggendario compositore Niccolò Paganini, per raccontare una storia emozionante e coinvolgente che parla di amore, dolore, musica e successo.
Nel 1830 Paganini era considerato un musicista di grande talento, ma la sua eccessiva bravura metteva paura e, in breve tempo, l’artista conquistò l’appellativo di ‘violinista del diavolo’, poiché la sua musica così dirompente e perfetta poteva essere solo opera del demonio. Il suo impresario Urbani, interpretato nel film da un bravissimo Jared Harris, porta Paganini al culmine del suo successo, in Francia, in Italia fino alla capitale inglese, Londra, dove l’ascesa del grande artista viene frenata dall’incontro con la giovane Charlotte, che ruba il suo cuore e fa vacillare la sua ambizione e la sete di successo che fino a quel momento lo avevano portato avanti. La relazione tra Urbani e Paganini è il centro della narrazione; un rapporto morboso e pericoloso, sullo stile di quello che legava Faust e Mefistofele di Goethe nella natura conflittuale e grottesca.
David Garrett, di origini tedesche, è il violinista e compositore moderno che ha conquistato l’Europa negli ultimi anni, vendendo oltre 2 milioni e mezzo di dischi in tutto il mondo. Grande esponente del cosiddetto ‘crossover’ Garrett spesso unisce la musica classica con la musica pop e rock, e per questo è considerato la rock star della musica classica, e il suo aspetto rinforza questa considerazione. Il film di Rose è basato soprattutto sulla musica e su alcuni brani di Paganini, che Garrett ha riadattato per comporre la colonna sonora del film. Poiché la struttura narrativa è costruita soprattutto sulla componente musicale e le performance di Paganini, è stata presa la scelta di coinvolgere il celebre violinista europeo come protagonista, poiché in grado di recitare e suonare in maniera convincente e verosimile.
Nonostante sia la sua prima esperienza come attore, Garrett convince e regala un’interpretazione perfetta per il contesto, e sembra di vedere sul grande schermo l’incarnazione moderna di Paganini, considerato anche lui in un certo senso “la prima rock star, il Jimi Hendrix della storia della musica classica“, tormentato, eccentrico, con una vita tragica ed emozionante. Rose dà una giusta interpretazione alla storia, introducendo una vena thriller che appassiona, senza sconfinare in banalità o nell’uso eccessivo di effetti speciali che avrebbero snaturato l’identità dell’uomo che si vuole raccontare. Un film emozionante, coinvolgente, con una sceneggiatura lineare ed equilibrata, da vedere e sentire con attenzione.
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