Vai al contenuto
Home » La palestra della felicità @ Teatro Binario 7 di Monza | 9 e 10 aprile

La palestra della felicità @ Teatro Binario 7 di Monza | 9 e 10 aprile

La palestra della felicità-ph Laila Pozzo4219

TEATRO BINARIO 7

LA PALESTRA DELLA FELICITÀ 

Pubblicità / tel: +39 3460730605

di Valentina Diana

regia Elena Russo Arman

con Elena Russo Arman e Cristian Giammarini

musiche Alessandra Novaga
luci Nando Frigerio
suono Luca De Marinis
scene e costumi Elena Russo Arman

voce di Dio Luigi Valentini
voci delle caffettiere Alessandra Novaga e Valentina Diana

realizzazione caffettiere Giuseppe Marzoli e Nando Frigerio

produzione Teatro dell’Elfo

presso

TEATRO BINARIO 7

via Filippo Turati, 8| Monza (MB)

Dopo il successo di Road Movie, la stagione di prosa Teatro+Tempo Presente prosegue al Teatro Binario 7 di Monza con un’altra produzione dell’Elfo. In scena sabato 9 e domenica 10 aprile La palestra della felicità, un progetto in cui regia, drammaturgia e interpretazione si sono nutriti l’uno dell’altro dando vita a uno spettacolo spiazzante e divertente nei linguaggi scenici come nei contenuti. Elena Russo Arman, che lo ha ideato, ha coinvolto per la drammaturgia Valentina Diana, autrice teatrale e scrittrice, e l’attore Cristian Giammarini in un continuo scambio di impressioni, suggestioni e visioni per far luce sul vero motore del conflitto umano: un disperato bisogno di felicità.

Punti di forza de La Palestra della felicità sono dunque la scrittura originale, dotata di ritmo, teatralità, graffiante ironia, e l’affiatamento dei due interpreti che da anni lavorano fianco a fianco sui palcoscenici dell’Elfo.

La palestra della felicità è il luogo nel quale si manifesta, in molteplici forme umane, la pulsione vitale, che è rabbia, violenza e desiderio di sopraffazione.

Elena Russo Arman e Cristian Giammarini, due attori che interpretano A e B, i protagonisti volutamente bidimensionali di questa storia, sono condannati, sia da attori che da personaggi, a reiterare un rituale di violenza e autodistruzione che li porterà ad annientarsi, uccidersi e rinascere come in un videogame, attraverso continue metamorfosi, trasformandosi ora in vittime, ora in carnefici, sempre più insensibili e indifferenti ai bisogni dell’altro.

I due interpreti si moltiplicano in scena, giocano, simulano infinite varianti di conflitto, portando in scena gli archetipi della vita di ogni giorno: la madre persecutrice, il figlio vittima/eroe romantico, la coppia di fidanzati/amanti crudeli e inappagati, due attori alla ricerca di un finale che non può mai arrivare, in un flusso continuo di situazioni grottesche, paradossali ed esilaranti nelle quali è difficile non identificarsi almeno un po’ e ridere, perché no, anche di sé.

La palestra della felicità diventa così un buon osservatorio ironico sul vuoto incolmabile, ad un tempo dolente ed eroico, dell’umana esistenza.

???? Non perderti questi consigli!

Non inviamo spam! Leggi la nostra [link]Informativa sulla privacy[/link] per avere maggiori informazioni.

Pubblicità / tel: +39 3460730605
Art Spettacoli

Art Spettacoli