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“Molière: la recita di Versailles”, dal 12 al 24 gennaio

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MILANO – Piccolo Teatro Strehler (Largo Greppi – M2 Lanza) dal 12 al 24 gennaio 2016
Molière: la recita di Versailles

novità di Stefano Massini, Paolo Rossi, Giampiero Solari
regia Giampiero Solari
scene e costumi Elisabetta Gabbioneta, luci Gigi Saccomandi
con Paolo Rossi, Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari,

Pubblicità / tel: +39 3460730605

Stefano Bembi, Mariaberta Blasko, Riccardo Zini, Irene Villa, Karoline Comarella, Paolo Grossi
canzoni originali Gianmaria Testa, musiche eseguite dal vivo I Virtuosi del Carso
produzione Teatro Stabile di Bolzano

Salvo diversa indicazione, gli orari degli spettacoli al Piccolo sono:

martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16. Lunedì riposo.
Mercoledì 20 gennaio 2016 ore 15 (riservata alle Scuole) e ore 20.30

Molière: la recita di Versailles, al Piccolo Teatro Strehler dal 12 al 24 gennaio, produzione del Teatro Stabile di Bolzano, coniuga la creatività e il talento drammaturgico di Stefano Massini, la verve del capocomico per eccellenza Paolo Rossi e l’esperienza scenica e visiva di Giampiero Solari nella riscrittura dell’Improvvisazione di Versailles, testo creato da Molière nel 1663.

In Molière: la recita di Versailles vedremo alternarsi in scena Paolo Rossi nella vesti di Molière e Paolo Rossi capocomico che interpreta se stesso intento a capitanare la sua compagnia. Il gioco di rimandi e parallelismi è continuo e profondo. Il rapporto tra l’uomo Molière e le opere che scriveva e metteva in scena era strettissimo, proprio come accade in questa nuova commedia che ha come archetipi e come fili conduttori del plot narrativo Il Misantropo, Il Tartufo e Il Malato immaginario. In scena però, questi grandi capolavori di Molière non verranno adattati o attualizzati, ma vissuti dalla compagnia di oggi in un continuo gioco di specchi temporali con quella di fine Seicento. «Molière mi attira perché subisco il fascino di quell’epoca; da capocomico, mi sento vicino a lui, ai suoi problemi, sia nella vita sia nella gestione della quotidianità del teatro» sostiene Rossi «mi attira perché è trasgressivo e innovatore, ma con ampio sguardo verso la tradizione».

Nell’Improvvisazione di Versailles, Molière metteva in scena se stesso con l’intento di fondare la nuova commedia di carattere e di costume. La continua ricerca di una nuova cifra stilistica che rendeva ogni spettacolo di Molière un manifesto per una recitazione più naturalistica e al passo con i tempi, ci porta direttamente ai nostri giorni, come recita un passo dello spettacolo «Oggi recitano tutti, i commercialisti, i dottori, i politici. Quelli che recitano peggio sono gli attori, se continuano a recitare alle vecchia maniera». Paolo Rossi e Giampiero Solari teorizzano la coesistenza sul palco dell’attore, colui che conosce il mestiere, dei personaggi che evoca e interpreta, e della persona stessa: una compresenza scenica che permetterà un’improvvisazione rigorosa, agita da una compagnia di grande esperienza e professionalità che renderà ogni sera lo spettacolo veramente nuovo.

In scena, ad affiancare Rossi/Molière, troveremo una nutrita compagnia composta da attori e musicisti, come Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Mario Sala, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi, Mariaberta Blasko, Riccardo Zini, Irene Villa, Karoline Comarella e Paolo Grossi.

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