Oggi è apparsa su diversi quotidiani la notizia che Mike Harari, super spia dei servizi segreti israeliani, è deceduto; ai più questa informazione sembrerà priva di interesse ma se amate il cinema l’avrete sicuramente collegata a Munich, film del 2005 diretto da Steven Spielberg.
Mike Harari aveva diretto l’operazione “Ira di Dio” ideata per vendicare l’uccisione di atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco del 1972; da qui Spielberg ha tratto ispirazione per Munich consegnando ai posteri il ricordo di quella che può essere definita una delle più impressionanti vendette mai ideate da un servizio segreto.
La storia è nota: durante le Olimpiadi di Monaco un gruppo di arabi entra nel villaggio olimpico, penetrano nell’edificio che ospita gli atleti israeliani e, dopo averli aggrediti, li prendono in ostaggio.
I passaggi successivi del film mostrano, in rapida sequenza, come l’attenzione del mondo viene catturata da questo assalto terroristico organizzato da Settembre Nero per vendicarsi di Israele; mentre l’opinione pubblica rimane in attesa di notizie sul destino degli ostaggi, che verranno uccisi insieme a 5 terroristi e ad un poliziotto, Golda Meir decide di vendicare gli atleti incaricando il Mossad di dare inizio alla missione “Operazione Ira di Dio” allo scopo di eliminare, ovunque si trovino, i palestinesi ritenuti implicati nell’attentato.
Fra i protagonisti del film ci sono Eric Bana, Daniel e Craig, Geoffrey Rush e Mathieu Kassovitz; Munich ha ottenuto diverse nomination ai premi cinematografici più importanti soprattutto nelle categorie di “miglior film” e “miglior regista”.
A questo film assegno 4 stelle su 5; mi è piaciuta molto la sceneggiatura mentre l’alternanza di scene da documentario con quelle d’azione mi lasciano perplesse perché, a mio parere, disorientano lo spettatore.