9 novembre 1989 – 9 novembre 2014
Nel 25° anniversario
la Provincia di Milano ricorda la Caduta del Muro di Berlino
Anche quest’anno, la Provincia di Milano ricorda lanniversario della caduta del Muro di Berlino, avvenuta 25 anni fa.
A partire da venerdì 7 novembre a lunedì 10 novembre 2014 nel Foyer di Spazio Oberdan, (Viale Vittorio Veneto 2, Milano), viene allestito un muro simbolico che ricostruisce lo storico avvenimento al fine di sensibilizzare le giovani generazioni, soprattutto i ventenni di oggi che non hanno assistito a questo evento che ha cambiato il mondo.
Lunedì 10 novembre, alle ore 18.00 sempre allo Spazio Oberdan, l’Assessorato alla Cultura promuove la proiezione di Le vite degli altri (Das Leben der Anderen, Germania 2006, 137 min. Regia: Florian Henckel von Donnersmarck. Con: Ulrich Mühe, Martina Gedeck, Sebastian Koch, Ulrich Tukur), pluripremiato lungometraggio, debutto del regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck. Ambientato nella Germania Est del 1984, controllata dalla polizia segreta della Stasi, il film racconta la vicenda della spia Gerd Wiesle, uomo solo e senza vita privata incaricato di controllare il drammaturgo Georg Dreyman. Catapultato suo malgrado nel mondo della cultura, Wiesle ne rimane condizionato tanto da mettere in dubbio il suo stesso ruolo. Grande successo di critica e di pubblico, il film si è aggiudicato, tra gli altri, il Premio Oscar per il miglior film straniero.
Lingresso è libero fino ad esaurimento posti.
“Il crollo del Muro ha consentito la riacquisizione della libertà per tanti popoli ad Est. Tuttavia, per il mondo Occidentale, le sfide politiche e culturali non sono finite: – commentano Guido Podestà, Presidente della Provincia di Milano, e Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura – i valori che hanno contribuito a raggiungere quel risultato devono oggi rimettersi in campo per abbattere i nuovi muri che impediscono ad altri popoli di vivere nel rispetto delle loro identità e della propria storia. Il crollo del Muro deve ammonire tutti noi sull’importanza di lavorare per un’Europa unita non nel segno delle banche o dei mercati, ma nel segno della storia e della tradizione che la civiltà europea ha sempre rappresentato nel corso dei secoli”.