Milano, Teatro Franco Parenti
5 concerti/spettacolo con
Antonio Ballista
NON SPARATE SUL BALLISTA
Terzo appuntamento
Scott Joplin e gli altri
giovedì 18 ottobre ore 20.00
Antonio Ballista – pianoforte
Lorna Windsor – soprano
Davide Tortorella – testi
L’immagine più famosa del ragtime? Probabilmente è Paul Newman che in un’indimenticabile sequenza cinematografica trasforma le sue carte in un poker vincente. Il film è The Sting (La Stangata) di George Roy Hill, l’anno il 1973 e le musiche sono quelle di Scott Joplin arrangiate da Marvin Hamlisch. Soltanto due anni prima, pubblicando l’opera omnia di Joplin, Vera Brodsky aveva avviato il revival del Ragtime. Nato nel midwest e diffuso alla fine del XIX secolo, il ragtime è musica popolare afroamericana per pianoforte, che si contraddistingue per il ritmo di marcia (imposto alla mano sinistra) che si coniuga con il ritmo sincopato della mano destra. Musicista itinerante già a meno di vent’anni, Scott Joplin tentò nella sua breve carriera di elevare il ragtime a forma musicale “colta”, cercando anche commistioni e contaminazioni con forme musicali tipicamente europee come l’opera. Tra gli epigoni di Joplin presenti in questo concerto possiamo citare James Scott, Robert Hampton a Artie Matthews. Un discorso a parte merita la figura di Jelly Roll Morton, pianista nel quartiere Storyville di New Orleans, ma anche scommettitore di carte e biliardo. Morton seppe fondere nella sua produzione il ragtime e il blues come si avverte in Grandpa’ Spells del 1923, presente nel programma. Ma i brani scelti per il concerto di oggi comprendono anche Golliowgs’ Cake-walk di Debussy, Piano rag music di Stravinskij, e Ragtime (della suite 1922 di Hindernith), a testimonianza del potere d’influenza del ragtime sui musicisti “colti” della vecchia Europa.