Dal 7 al 18 novembre al Teatro Strehler
Pinocchio
Torna al Piccolo lo spettacolo di Antonio Latella
Dopo il debutto nel gennaio 2017, torna sul palcoscenico dello Strehler Pinocchio, prima regia di Antonio Latella in una produzione del Piccolo Teatro di Milano. Tutt’altro che ‘romanzo per bambini’, nel suo adattamento per la scena dell’opera di Collodi, Latella si pone davanti al burattino di legno, cercando uno sguardo depurato dalle infinite interpretazioni depositatesi per 135 anni; cercando, se esiste, quel che finora non è stato visto. Lo spettacolo sarà in tournée in Italia.
Siamo abituati a pensare che il burattino Pinocchio veda il proprio naso allungarsi ogni volta che dice una bugia; così ci hanno insegnato e questo abbiamo imparato a credere. Eppure anche questa è una menzogna raccontata dagli adulti. Il naso di Pinocchio, nella favola collodiana, si allunga varie volte, ma non sempre quando Pinocchio mente. A volte si allunga perché vive… Anche la fame è legata al naso, perché Geppetto ha pensato bene di creare al suo burattino uno stomaco. Il naso permette a Pinocchio di sentire il respiro della vita in modo diverso rispetto a noi…
Non so quale Pinocchio racconteremo; se lo sapessi sarebbe questa la prima menzogna da cui iniziare. Penso che Pinocchio appartenga a tutti, grandi e piccini, come ognuno di noi ha la sua idea di Pinocchio, in quanto egli risponde a ciò che noi stessi siamo o siamo stati, o a ciò che avremmo voluto essere. In questa appartenenza, in questa memoria condivisa risiede l’universalità del nostro personaggio, che proprio in quanto non esiste risulta più vero del vero. Come la pentola di fagioli pittati, come il fuoco dipinto nella povera casa di Geppetto, che sembra così vero che, al solo pensarlo, ci scalda l’animo. Sarà l’artificio del teatro, ancora una volta, a svelarci con il suo raffinato mentire la verità. Antonio Latella