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Pompei, aprono dieci nuove domus

Otto case, un impianto termale, una locanda: sono dieci gli edifici dell’antica Pompei che aprono finalmente al pubblico da lunedì 4 agosto. I dieci monumenti fino a ora negati, a causa dell’insufficiente numero di custodi, sono: Casa di Cornelia, Casa di Marco Lucrezio, termopolio di Vetutio Placido, Casa del Larario di Achille, Casa dei Ceii, Casa della Caccia Antica, Terme suburbane, Casa di Apollo, Casa dell’Ara Massima e Casa di Marco Lucrezio Frontone. Grazie all’accordo sottoscritto lo scorso 28 luglio fra la soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia e la società Ales spa (società in house del ministero), dal 4 agosto trenta nuovi addetti prenderanno servizio presso l’area archeologica di Pompei in attività di supporto alla fruizione di domus ed edifici. Tra i luoghi più importanti aperti stabilmente alla visita, ci sono le Terme suburbane che sorgono a ridosso di Porta Marina, uno dei primi monumenti che si incontra entrando agli scavi di Pompei. Si tratta di un impianto termale che era di proprietà privata, con vista sul mare. Al piano terra sono gli ambienti termali, con calidarium e frigidarium, caratterizzati da una finta grotta ornata da mosaico con Marte e amorini. Nello spogliatoio, si trovano sedici pannelli con raffigurazioni di scene erotiche, tra cui quella che vede impegnate due donne, un unicum nella pittura romana. Da segnalare la Casa di Apollo, con affreschi con scene legate al mito del dio, e quella del Larario di Achille, che prende il nome dalle figure (dipinte e a stucco) che mostrano gli ultimi episodi della guerra di Troia: il duello tra Achille ed Ettore, la morte del Troiano, la restituzione del suo cadavere, sul carro, al vecchio padre Priamo. Il nuovo personale è stato selezionato dalla società Ales spa e viene ora messo a disposizione della soprintendenza. Ciò, nelle more del completamento delle procedure del concorso bandito in virtù di quanto previsto dalla convenzione sottoscritta col Ministero dei beni culturali e del turismo, che prevede l’assunzione a tempo determinato di 30 addetti per l’assistenza al pubblico e alla vigilanza. La selezione, avviata a giugno, si è chiusa il 9 luglio scorso. I 30 nuovi addetti effettuano la prima accoglienza dei visitatori e forniscono informazioni di natura storico, artistica, archeologica e monumentale, anche in inglese. Sorvegliano il patrimonio archeologico e assicurano il rispetto del regolamento del sito e delle disposizioni di sicurezza, segnalando ai responsabili eventuali anomalie nelle condizioni e nello stato di conservazione del patrimonio e nel funzionamento dei sistemi e dei dispositivi di sicurezza. Altre 27 persone saranno impiegata da Ales a Pompei a breve: si tratta di impiegati amministrativi, fabbri, geometri, esperti di web e amministrativi. Per la soprintendenza di Pompei, l’arrivo di nuovo personale della società Ales è sicuramente un primo passo per affrontare la carenza di addetti alla vigilanza, uno dei problemi più gravi che affliggono gli scavi di Pompei, e rappresenta, allo stesso tempo, una grande opportunità di ampliamento dell’offerta di visita così come richiesto dagli operatori turistici e dai visitatori di tutto il mondo. (Repubblica)

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