Cinestore, l’archivio digitale della Cineteca di Bologna, si arricchisce di trenta nuove pellicole storiche. Arrivano così a quota quattrocento i film che si possono guardare liberamente online da casa propria e, soprattutto, gratis. “La battaglia tra Brenta e Adige” o “Il duello allo Schrappnell”, dove due rivali in amore si sfidano con bombe legate dietro alla schiena, sono solo alcune delle novità video che raccontano le metamorfosi di un’Italia inquieta, dalla prima guerra mondiale agli anni Ottanta.
Per guardare corto e lungometraggi, documentari, inchieste, è sufficiente collegarsi a questo sito, cliccare sulla sezione video e lanciarsi in avanscoperta. Chi, invece, preferisce essere guidato nella scelta di un filmato, può seguire le piste tracciate dai percorsi tematici: attraverso le categorie mestieri, cucina e cibo, eventi sportivi, feste e festività lo spettatore sarà accompagnato in un viaggio a tutto tondo per immagini, da Nord a Sud della penisola.
Dai pescatori di frodo nella distesa di paludi emiliana (“Paludi”, 1960), alle pietre di fiume raccolte per farne calce, “oro povero” delle terre siciliane (“Oro povero”, 1961); dalle langhe abitate dalla nebbia perenne di Treviso e Belluno (“Rapporto sulle langhe”, 1966), agli “Albanesi d’Italia” (1954) di San Costantino Albanese che ancora vive nello spirito antico dei suoi fondatori venuti dall’Est: l’Italia delle periferie catturata dall’occhio delle telecamere è un’ “Italia perduta” nei suoi ritmi rurali, non ancora sfiorata dalla modernità. Che, tuttavia, non è timida dappertutto. A volte incalza: “L’età di Bologna” (Massimo Mida, 1968), tra le ultime acquisizioni del Cinestore, dipinge con nostalgia una città ambiziosa che corre veloce, volge lo sguardo alle grandi capitali europee e si connette a Milano attraverso un anello autostradale che riscrive e rimodella il suo perimetro. Si rovescia così il senso della città, non più antico fortino all’ombra delle Torri, geloso del suo quieto vivere, ma centrale aperta e dinamica, che gravita attorno alla tangenziale, con centri sparsi oltre ai confini abitati.
La rassegna non finisce qui. Nel cinematografo digitale del Cinestore ci sono anche interviste ai geni di sempre del cinema italiano, come quella del 1967 a Luchino Visconti impegnato a girare l’ “Edmunt” di Goethe al teatro Goldoni di Firenze, o quella a Rossellini del 1969. E poi ancora documentari sulla crisi del cinema agli inizi degli anni ’80, messo in pericolo dal proliferare di tv private e dalla massiccia importazione di materiale televisivo dall’estero, che rischiano di trasformare lo spettatore cinefilo a conformista fruitore di televisione.
Dulcis in fundo, una retrospettiva su Napoli dipinge l’ancestrale bellezza e le lacerazioni della città partenopea dai suoi vicoli al porto, dalla camorra al miracolo di San Gennaro. Un affresco del folclore e del dolore, con preziose immagini di un secolo fa.
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