Nel giorno del suo compleanno perdiamo uno dei più grandi artisti
Stamattina, 2 novembre, verso le cinque e mezza abbiamo appreso con dolore la scomparsa dei uno dei più grandi artisti degli ultimi 50 anni di storia dello spettacolo italiano.
Gigi Proietti, ultimo vero mattatore e istrione del teatro italiano, si spegne in una clinica romana, dopo due settimane di battaglia contro problemi cardiaci che già 10 anni fa avevano afflitto l’attore.
Lascia un vuoto incolmabile, sia nel panorama artistico, sia nel cuore delle persone. Erede di Petrolini, inizia la sua carriera tra i dubbi dei genitori che avrebbero desiderato divenisse un avvocato. Invece, per fortuna, lascia l’Università a quattro esami dalla fine, e se non avesse seguito il suo cuore, e il suo talento, avremmo perso un grandissimo Maestro dell’Arte.
Faceva parte del nostro quotidiano, sapevamo della sua presenza, i suoi personaggi sono diventati “mitici”, uno su tutti Mandrake di Febbre da Cavallo. Scompare il giorno del suo ottantesimo compleanno e anche qui, compie una “mandrakata” chiudendo un cerchio perfetto. Direttore del Teatro Brancaccio prima, e del Silvano Toti Globe Theatre poi, Gigi Proietti attraverso le sue caratterizzazioni e personaggi, ha accompagnato e “cresciuto” intere generazioni di artisti che lo hanno preso ad esempio da emulare o quantomeno da cui assorbire la sua filosofia d’artista.
La sua comicità diretta, così raggiungibile da tutti, comprensibile anche ai non addetti ai lavori, con l’equilibrio perfetto tra ironia ed eleganza, è stato il suo vero punto di forza. Il “popolo” che diveniva contemporaneamente pubblico, ogni volta che saliva sul palcoscenico, lo adorava: mai ermetico, mai autoreferenziale, l’amore per l’arte ha mosso tutte le sue azioni e la sua carriera. Anche quando “Il Maresciallo Rocca” consacra la sua popolarità attraverso il veicolo di massa della televisione, non perde mai di vista il suo primo, vero e unico amore: il teatro.
Lo abbiamo potuto ammirare in uno splendido Edmund Kean al Globe Theatre che, a distanza di 25 anni dal primo che rappresentò, ha riscosso un enorme successo, con ripetute standing ovation che il pubblico sentitamente ogni sera gli ha dedicato.
Umile, lavoratore, intellettuale e menestrello, Gigi Proietti fino all’ultimo ci ha deliziato della sua arguzia nell’interpretare i fatti della vita quotidiana, con una satira e pezzi comici mai eccessivi ma allo stesso tempo di estrema attualità e sopratutto fruibilità da parte del pubblico.
Il mondo artistico si stringe con cordoglio intorno alla famiglia, e ogni artista dichiara di aver preso Proietti ad esempio, per arrivare ad un livello alto, da vero artista.