Oggi, 21 marzo, ricorre l’anniversario della nascita di Ayrton Senna, indimenticato e amatissimo pilota di Formula 1, morto in seguito ad un incidente capitatogli durante il Gran Premio di San Marino del 1994.
Il cinema ha dedicato a questo sportivo, entrato nel mito, un film “Senna” che ripercorre, in ordine cronologico, tutta la sua carriera mostrando, nel contempo, immagini inedite, molte delle quali, concesse dalla famiglia di Ayrton e dal management della Formula 1 che ha attivamente collaborato alla realizzazione di questa pellicola.
Il film, proiettato per la prima in Giappone in occasione del Gran Premio del 2010, è del regista anglo-indiano Asif Kapadia ed ha conquistato numerosi premi fra i quali il Bafta come “miglior documentario”, il Sundance Film Festival come “premio del pubblico per il documentario” e numerosi altri ancora.
La particolarità di “Senna”, che gli addetti ai lavori definiscono “biopic” ossia biografico, è che è stato realizzato utilizzando esclusivamente materiale di repertorio che mostra Ayrton pilota ma anche l’uomo nella sua semplicità e nella sua determinazione a raggiungere i suoi obiettivi sempre e comunque.
A questo film assegno 4 su 5, la vita di Ayrton Senna è nota anche alle persone che, come me, non seguono il circuito della Formula 1; mi è piaciuta, e molto, l’impostazione che il regista ha voluto dare al film che non sembra un documentario, come nella realtà è, ma un film vero e proprio con un suo ritmo serrato che lascia allo spettatore il ricordo prima dell’uomo e poi del campione.