MILANO – Se vi capiterà di passeggiare per le vie di New York, tenete gli occhi bene aperti. Potreste incappare in una specie di sottomarino, all’aria aperta, giallo (come la celebre canzone) e dove la gente si infila sotto e rimane lì per diversi minuti. Non è un’attrazione turistica per spillare un po’ di soldi a qualche ignaro turista, ma è una vera e propria libreria messa lì per soddisfare l’esigenza di tutti gli amanti dei libri. E’ l’ultima Little Free Library nata a New York e ce la mostra Treehugger.
LITTLE FREE LIBRARY – Nella loro forma originaria, le Little Free Library, sono delle scatole contenenti dei libri e messe a disposizione di tutti: chiunque, infatti, può avvicinarsi e prendere un libro per poi restituirlo una volta finito, senza dover pagare assolutamente nulla. In un’epoca in cui, internet e il digitale è sempre più presente nelle nostre vite, c’è ancora chi preferisce fare affidamento ai libri cartacei. Per questo le Little Free Library hanno avuto un enorme successo a New York (ma anche in Italia). Infatti, dai primissimi semplici esemplari, ne sono nati degli altri, molto più creativi. Come quello realizzato da due architetti venezuelani.
LA CAPSULA GIALLA – Passeggiando per Prince Street, vi troverete davanti a questa stravagante struttura realizzata dagli architetti venezuelani Marcelo Ertorteguy e Sara Valente per Stereotank sponsorizzato dalla Architectural League di New York per la Pen World Voices Festiva. E’ un progetto leggermente più grande rispetto a quelli tradizionali: la gente si può infilare sotto e scegliere con tutta calma cosa vuole leggere.
IL PROGETTO – Sembra quasi un sottomarino, ma in realtà è semplicemente un serbatoio di plastica rovesciato. Uno spazio abitabile, adatto per trascorrere qualche minuto in totale tranquillità prima di scegliere quale libro portar via. La struttura è anche dotata di alcuni fori, posizionati su tutto il perimetro, che permettono ai visitatori meno fiduciosi di dare una sbirciatina dentro per capire di cosa si tratta.