Questo mese di gennaio verrà ricordato, negli Stati Uniti, per le temperature molto rigide che si sono registrate e che hanno causato uno spettacolo naturale molto, per fortuna, insolito: le cascate del Niagara ghiacciate; gli esperti danno la colpa, di questa ondata di freddo polare, al riscaldamento globale causato dall’inquinamento e dal forsennato ed indiscriminato utilizzo della nostra madre Terra da parte di tutti noi.
Alla luce di queste premesse l’accostamento a “The day after tomorrow – L’alba del giorno dopo” scatta in automatico; nel film sono molteplici i riferimenti al mondo della politica americana che ha sempre guardato con sospetto al Trattato di Kyoto.
Il regista del film, Roland Emmerich, ha pagato ben 200 mila dollari per rendere la produzione del film ecologica dato che tutte le emissioni inquinanti generate dalla troupe sono state annullate piantando alberi e producendo energia da fonti alternative.
Il protagonista del film è il climatologo Jack Hall, interpretato da Dennis Quaid, impegnato in una campagna di studio sulla composizione degli strati di ghiaccio del polo Sud in relazione con l’osservazione dei cambiamenti del clima; durante un rilevamento effettuato proprio in Antartide, il protagonista assiste al distacco di un’immensa banchisa grande quanto il Rhode Island.
Il passaggio successivo vede Jack partecipare alla conferenza sul surriscaldamento globale in India e, esponendo i dati delle sue ricerche, illustra ai partecipanti le sue conclusioni prospettando l’arrivo di una nuova era glaciale senza riuscire a specificare come e quando questa condizione si verificherà.
In diverse parti del mondo si verificano eventi meteorologici improvvisi e drammatici: Los Angeles viene distrutta da una serie di tornado devastanti, Nuova Delhi è sommersa dalla neve e, mentre Jack si trova alla Casa Bianca, suo figlio Sam rimane bloccato a New York.
A questo punto Jack si metterà in viaggio, insieme a due suoi colleghi, per andare a salvare suo figlio senza immaginare a cosa andrà incontro per ritrovare ciò che ha di più caro.
Se amate film catastrofici ricchi di effetti speciali e con una buona storia “The day after tomorrow” è il film che fa per voi; a questo lavoro di Roland Emmerich assegno 4 stelle su 5 e ne consiglio la visione poiché invita a riflettere sullo stato del nostro pianeta dove, è sempre bene ricordare, siamo ospiti di passaggio e non padroni.
Di questo film mi è rimasta in mente una frase: “A tempesta finita saremo in una nuova era glaciale” e speriamo di non sentire mai un’affermazione del genere nella vita di noi tutti.